8 gen 2007

SIMPATIA E ANTIPATIA

Un classico discorso fra amici è quello di parlare male degli altri...a me non piace questa cosa, ma del resto non posso sempre fare l'antipatico e l'anticonformista!
Vi è mai capitato che qualcuno appena conosciuto vi stia antipatico? Vi siete mai chiesti il perchè? Come nascono certe sensazioni? Ho provato ad analizzare il fenomeno e sono venute fuori tante cose strane. Riassumo delle considerazioni ascoltate dalla gente, dagli amici e da sconosciuti incontrati in giro.
MI E' ANTIPATICO PERCHE':
è fascista; è comunista; sorride sempre; non sorride mai; vuole avere sempre ragione; subisce sempre; è arrogante; è timido; è delinquente; è onesto; è falso; è sincero; è un genio; è scemo...continuare è inutile. Ognuno di noi si troverà bene con chi la pensa allo stesso modo su quasi tutti i discorsi. Personalmente cerco di non farmi un'opinione. E' difficile non farsi un'opinione ma è anche facile farsela sbagliata.
Purtroppo essere antipatici è più facile di essere simpatici perchè non bisogna sorridere da ebeti; non bisogna dare ragione a chi non ce l'ha; non bisogna leccare; ci si può lamentare; si può avere un atteggiamento arrogante; paranoico; politicamente scorretto; eccessivo. Essere veramente se stessi vuol dire andar bene SOLO AGLI AMICI VERI, con gli altri si recita una parte come attori del grande teatro della vita.
MI E' SIMPATICO PERCHE':
Sorride sempre ; è gentile; si veste bene; è educato; è un uomo raffinato; è uno alla buona; è un uomo intelligente; è un buon oratore; raggiunge sempre gli obiettivi; si chiama Silvio. Ad esempio a molti giovani piace Lapo perchè si droga, perchè è di moda, perchè è come loro. Beppe Grillo è simpatico al popolo e non troppo alle persone a cui va contro.
Se volete essere simpatici ad un grande pubblico dovete essere bravi ATTORI, se siete simpatici a molti avete talento e battute da vendere, ma se non lo siete proprio è ora di andare a scuola di recitazione!
Credo che ognuno di noi sia TUTTO E NIENTE in funzione chi incontriamo. Il problema il più delle volte è che noi sappiamo bene chi siamo e sappiamo bene chi sono le persone che abbiamo di fronte, ma non vogliamo cambiare e gli altri non cambieranno per noi. SOLO CON CHI LA PENSA COME NOI potremmo andare veramente d'accordo.
Mi piacerebbe che qualcuno di passaggio mi lasciasse un commentino, una battuta, una considerazione sull'argomento. Le opinioni altrui mi interessano molto e le ritengo merce preziosa. Credo che per una valutazione completa della realtà e per migliorare la nostra società, bisogna saper ascoltare con attenzione gli altri e loro verità, le loro paure, le loro balle, le loro considerazioni vere, false, invidiose, di apprezzamento vero, di quello falso. Conoscere prima di giudicare e giudicare sapendo poi di essere giudicati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Giudicare sapendo di essere giudicati, ecco dove sta il problema, secondo il mio parere. Ognuno di noi traccia una linea immaginaria a cui “aggrapparsi” ideologicamente quando si incontrano delle persone, questa linea serve da corrimano, la utilizziamo sia quando un rapporto lungo o di breve durata è in salita, e questa linea ci sostiene se stiamo arrancando, e la utilizziamo anche se un rapporto, breve o lungo, è in discesa, per stabilizzarci, per non sbandare. Quindi per partito preso giudichiamo, anche ove non ve ne sia la necessita, che serve giudicare l’edicolante che ti vende il quotidiano in un’altra città, lo si vedrà solo in quel caso, probabilmente mai più, ma lo si giudica perché sappiamo benissimo che se ci presentiamo con € 50 per un quotidiano da € 1, lui ci giudica ( eccome) (ho volutamente banalizzato la cosa). Ma se non provassimo più a giudicare nessuno?, quanto tempo di studio servirebbe per poi arrivare alla fatidica conclusione, mi è antipatico o simpatico. Io non mi sono fermato a leggere il tuo post perché mi sei simpatico, ma perché interessante, seppur fosse stato anche completamente in disaccordo. Ecco, vediamo chi ci è davanti, se è di nostro interesse, simpatico o antipatico comunque esiste un rapporto, seppur minimo. Non sono d’accordo su questa tua……” Il problema il più delle volte è che noi sappiamo bene chi siamo e sappiamo bene chi sono le persone che abbiamo di fronte, ma non vogliamo cambiare e gli altri non cambieranno per noi. SOLO CON CHI LA PENSA COME NOI potremmo andare veramente d'accordo”. Secondo me molti di noi sono talmente insicuri che non sanno nemmeno chi siano loro stessi, figurarci capire gli altri. Essendo tutti ragionamenti individuali, aggiungo che molto del nostro giudicare, non calcola l’umore delle persone, che con i tempi che viviamo, è diventato……lunare.
Spero di non aver portato confusione, perché lo scopo era rispondere ponendo nuovi interrogativi, questo caro Mauro, per mio conto è un discorso infinito. Incominciamo ad utilizzare la curiosità!!!!.

Un saluto

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Robert Allen