7 feb 2006

LA REPUTAZIONE

Ringrazio Mary per l'ottima analisi

Per capire quanto una reputazione sia spesso "poco veritiera", basta guardare da chi viene utilizzata. Le persone che ti conoscono formulano dei giudizi su di te basati su un’esperienza. Positiva o negativa, breve o duratura, ma pur sempre un’esperienza concreta. Le loro sono opinioni soggettive, personali, e quindi non vere in senso assoluto, ma sono pur sempre legate a un dato di realtà. Ti hanno incontrato, gli sei piaciuto oppure no, ti hanno trovato simpatico, stupido, intelligente, odioso. Ma, se glie lo chiedi, ti sanno dire cosa li ha portati a formulare quel giudizio. La reputazione, invece, serve di solito a chi non ti conosce, per avere un’idea di chi sei, cosa fai, chi frequenti. In un certo senso, per giocare d’anticipo e difendersi da te se non hai una "buona reputazione". e, solitamente, queste persone non faranno la fatica di verificare. Secondo me il punto sta qui: la reputazione è qualcosa che viene creata da qualcuno che non ti conosce e, se non ti conosce, cosa ne sa di chi sei.

Parere personale

La reputazione è l'immagine di noi stessi che gli altri non riescono a non crearci, come un bel abitino. Essa è una cosa da uomini marketing. Le parole reputare, giudicare dovrebbero essere moderate dalla nascita, perchè il passo successivo è quello di sconfinare nella DIFFAMAZIONE. Conoscere e cercare di non giudicare mai il prossimo nel possibile, farsi un idea e non un pregiudizio, mettere al loro posto chi ci REPUTA CIO' che non siamo. La reputazione per essere tale deve essere vera e non inventata.

Nessun commento: