16 ago 2006

STUDIARE LA MENTE

Psicologia

Il termine psicologia deriva dal greco psyche (ψυχή) = spirito, anima e, iconograficamente, farfalla in quanto molte decorazioni dei vasi greci raffigurano l'anima come esalata nell’istante della morte con l'immagine di una farfalla - e da logos (λόγος) = discorso, studio: in tale accezione la Psicologia è lo studio dello spirito o dell'anima. Il significato del termine, protrattosi immutato dal XVI secolo al XX secolo, è cambiato in modo significativo negli ultimi cento anni, adeguandosi alle nuove prospettive e alla moderna metodologia. La psicologia può essere definita come la scienza che studia i rapporti che intercorrono tra un essere vivente e l'ambiente in cui vive. Rapporti che si possono esprimere in termini di esperienza e comportamento. Altresì la psicologia è l'unica scienza che studia in modo esclusivo fenomeni e processi quali l'intelligenza, la memoria, le emozioni, le motivazioni, le opinioni, le abitudini, i sentimenti, il pensiero eccetera; in sintesi tutto quanto attinge alla "mente" nella sua accezione più ampia, sia per ciò che chiaramente dipende dal sistema nervoso che per quanto è squisitamente legato alla soggettività individuale o all'interazione sociale. La psicologia moderna è una scienza composita, i cui metodi di ricerca vanno da strettamente sperimentali (di laboratorio o sul campo) a etnograficamente orientati (ad esempio: alcuni approcci della psicologia culturale); da strettamente individuali (ad esempio: studi di psicofisica, psicoterapia individuale) a metodi con una maggiore attenzione all'aspetto gruppale e sociale (ad esempio: la psicologia del lavoro che impiega i cosiddetti 'gruppi focali'). Queste diversità di approccio hanno causato un proliferare di discipline psicologiche e di matrici culturali che tendono a sostenere punti di vista diversi e spesso in conflitto tra loro.

Psichiatria

La psichiatria è quella branca della medicina che si occupa della mente, con particolare riguardo ai disturbi e malattie mentali ed alla loro terapia. Essa ha quindi aspetti teorici, riguardanti la fisiologia umana ed il concetto di malattia, ed aspetti pratici riguardanti le terapie.
Definizione: Henry Ey (1900-1977), massimo psichiatra francese, scriveva alla vigilia della propria morte che La nozione di malattia mentale deve muoversi nell'orbita della biologia e della medicina. Egli definì la psichiatria come una branca della medicina che ha per oggetto la patologia della "vita di relazione" a quel livello di essa che assicura l'autonomia e l'adattamento dell'uomo nelle condizioni della propria esistenza.
Storia
Nel corso del tempo e nelle diverse civiltà le manifestazioni che sono oggi attribuite alla malattia mentale hanno assunto significati e nomi differenti: possessione diabolica, invasamento divino, alienazione, pazzia ecc.Gli antichi Egizi non distinguevano tra malattia fisica e mentale; ritenevano che, indipendentemente dalle manifestazioni, tutte le malattie avessero un'origine fisica e ponevano nel cuore la sede dei sintomi che oggi chiamiamo psichici. Ippocrate e i greci antichi sostenevano che le malattie risultassero dallo sbilanciarsi di quattro umori, in particolare avevano associato la depressione ad un eccesso di bile nera. Per quanto concerne i sintomi somatici senza danno fisico, ovvero le somatizzazioni, essi prendevano il nome di isteria, dal termine greco indicante l'utero: si riteneva che tale organo si spostasse all'interno del corpo, entrando in contatto con cuore, fegato, testa, arti, che così influenzati dolevano.
Successivamente, nel Medioevo, l'interpretazione predominante mutò: possessione da parte di spiriti malvagi o del diavolo, debolezza morale, castigo divino. Frequentemente le donne affette venivano accusate di stregoneria e condotte sul rogo. Michel Foucault sostiene che durante l'Illuminismo la psichiatria nacque come forma repressiva della nascente borghesia. In quell'epoca Philippe Pinel - siamo nel 1793 - "spezzò le catene agli alienati" con l'intento di liberare il folle dalla sua condizione di reprobo, consacrandolo come malato. È in tale circostanza che nasce la psichiatria assumendo il suo posto come branca della medicina. Le radici degli odierni sistemi di cura affondano nel XVIII secolo, quando furono concepiti i primi asili per gli alienati. Da queste strutture derivano i manicomi od ospedali psichiatrici che, anche in Italia, sono stati rifugio/prigione per i malati durante gran parte del XX secolo. In tali ambienti l'elevata concentrazione di pazienti favoriva l'osservazione e la classificazione delle malattie da parte degli psichiatri o alienisti. In tale epoca la storia della psichiatria coincide di fatto con la storia della schizofrenia; Emil Kraepelin (1856-1926) ed Eugene Bleuler (1857-1939) ne furono i due principali studiosi. La malattia mentale era considerata sostanzialmente inguaribile, progressiva ed incomprensibile. Questo giustificava la segregazione dei pazienti per la salvaguardia delle "persone civili" e del decoro. Gli strumenti terapeutici erano lasciati alla fantasia più sfrenata: docce ghiacciate, diete sbilanciate, isolamento e contenzione fisica sono solo alcune delle pratiche cui venivano sottoposti i pazienti. Nella Germania di Hitler, le conoscenze di psichiatria furono strumentali all'eliminazione di oppositori politici e all'attuazione di politiche eugenetiche. Psichiatri e medici erano i membri delle commmissioni che ricevettero da Hitler l' incarico di "selezionare" i malati fisici e psichici che dovevano subire l'eutanasia. La morte avveniva per inalazione di gas letali in alcuni dei campi di concentramento, fra quelli che poi servirono per l'Olocausto. Un ulteriore contributo, sebbene in maniera del tutto autonoma, è contemporaneamente derivato dalla concezione della psicanalisi ad opera di Sigmund Freud, che criticava aspramente l'uso dell'elettroshock e l'idea di incurabilità. I contributi della metapsicologia psicoanalitica sono stati fondamentali per sviluppare la comprensione clinica dei processi endopsichici legati a molti tipi di disturbi mentali. Questa situazione si è progressivamente modificata nella seconda metà del XX secolo. I primi psicofarmaci furono sintetizzati fra gli anni 1940 e gli anni 1950. Dal secondo dopoguerra, i sostanziali progressi della ricerca nelle scienze del comportamento hanno dato origine a forme di psicoterapia che si sono dimostrate efficaci, in prove controllate, nel ridurre o eliminare molte condizioni psicopatologiche. Tra queste, le psicoterapie psicodinamiche, le terapie sistemiche e familiari, le psicoterapie di gruppo, la terapia del comportamento e la terapia comportamentale-cognitiva, talora denominata brevemente terapia cognitiva. Sebbene tuttora non si conoscano terapie in grado di eradicare le forme più gravi di malattia mentale, psicofarmaci e psicoterapie, se usati in modo esperto, contribuiscono a migliorare in modo sostanziale la condizione dei pazienti; in molti casi è possibile arrivare ad una completa remissione e controllo della sintomatologia. Nel 1978 Franco Basaglia portò in Parlamento una legge che prevedeva la dismissione degli ospedali psichiatrici e la cura dei malati negli ambulatori territoriali. La Legge 180/78, tuttora vigente, prevede il ricovero solo in caso di acuzie, rendendo l'Italia un paese pioniere nel riconoscere i diritti del malato.

Critiche

Un caso di conflitto d'interesse negli USA. Negli USA è in corso un dibattito sul conflitto d'interesse di numerosi autori di libri di psichiatria che sono anche consulenti, ricercatori e conferenzieri delle case farmaceutiche che producono i medicinali (o lo stesso principio attivo), consigliati nei loro studi. Tali studi sono accusati di "inventare" malattie e sindromi, che hanno in realtà gli stessi sintomi e cure di malattie note da tempo, oppure non sono affatto delle malattie, per associarvi i farmaci di nuova generazione scoperti. Bisogna anche aggiungere che la psichiatria non ha MAI fornito documenti che attestino la veridicità delle loro affermazioni ne documenti scientifici che provino l'esistenza delle malattie da loro definite tali. Riporto al frase di un eminente neurologo il dott. Fred Baughman, neurologo infantile e membro dell’American Academy of Neurology: La "psichiatria biologica" in quarant’anni non ha mai confermato l’esistenza di anomalie, "squilibri chimici" o disturbi "neurologici", "biologici" o "genetici" in una sola delle sue diagnosi o delle condizioni di cui afferma l’esistenza». È in corso una battaglia per dimostrare la futilità della psichiatria, svolta tramite la raccolta di alcuni video nei quali viene mostrata tutta la verità sulla psichiatria (ad esempio i morti a causa della psichiatria dagli anni '70 supera di 3 volte i morti causati dalle guerre in america dal 1770 ad oggi). Alcuni autori del "Diagnostic and Statistical Manual" presenterebbero rilevanti conflitti d'interesse con case farmaceutiche. Essi riceverebbero finanziamenti per le loro ricerche oppure compensi a posteriori per le loro pubblicazioni favorevoli alla vendita di certi farmaci. La scoperta di migliaia di sindromi psichiche, negli ultimi 50 anni, è andata di pari passo con l'immissione in commercio di un numero crescente di psicofarmaci. L'accusa riguarda anche le presunte scoperte scientifiche siano in molti casi un'invenzione di nuove malattie per trovare un impieo commerciale a nuovi farmaci.

Nessun commento: