La nomina a senatori a vita di Silvio Berlusconi e di Umberto Bossi è stata avanzata dai Ds. Devo dire che, pur disapprovandole entrambe, trovo la prima bizzarra, se non addirittura offensiva da parte di un partito che si è opposto, giustamente, ad una serie di azioni della persona che candida a senatore a vita, azioni che hanno fortemente leso l’azione della magistratura e favorito interessi personali.I senatori a vita erano considerati una volta alla stregua dei Padri della Patria, persone di alta moralità e di grande senso dello Stato.I casi proposti sono relativi ad una persona condannata in via definitiva a otto mesi per tangenti Enimont e ad un’altra prescritta per vari reati ed iscritta a suo tempo alla P2.
31 mag 2006
SENATORI A VITA ?
La nomina a senatori a vita di Silvio Berlusconi e di Umberto Bossi è stata avanzata dai Ds. Devo dire che, pur disapprovandole entrambe, trovo la prima bizzarra, se non addirittura offensiva da parte di un partito che si è opposto, giustamente, ad una serie di azioni della persona che candida a senatore a vita, azioni che hanno fortemente leso l’azione della magistratura e favorito interessi personali.I senatori a vita erano considerati una volta alla stregua dei Padri della Patria, persone di alta moralità e di grande senso dello Stato.I casi proposti sono relativi ad una persona condannata in via definitiva a otto mesi per tangenti Enimont e ad un’altra prescritta per vari reati ed iscritta a suo tempo alla P2.
30 mag 2006
PSICOLOGIA E SESSUALITA'
Le vie del cuore sono biologiche
Perennemente sorridenti, sognanti, privi di senso critico, con lo sguardo assente, al limite del catatonico, sono gli uomini innamorati secondo il senso comune. Ma l’osservazione di buon senso trova ora una legittimazione scientifica per merito di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa. Sembra, infatti che l’innamoramento provochi modificazioni profonde nell’organismo, che hanno come risultato quello di avvicinare i due sessi. Ma in che modo?
Innamorati e simili
Negli uomini, contrariamente a quanto si potrebbe supporre, si abbassano i livelli di testosterone, l’ormone maschile che comanda alcuni comportamenti aggressivi, tipicamente maschili, o gli impulsi sessuali. Si spiegherebbe così “l’addolcimento” che si verifica con l’innamoramento anche nei più agguerriti. Nelle donne, invece, avviene esattamente il contrario, il testosterone cioè aumenta. Ecco perché le donne innamorate avrebbero più temperamento. Si spiega così un altro luogo comune che vorrebbe gli uomini sempre in balia della volontà delle donne, in particolare all’inizio del rapporto, e per questo derisi dagli amici. Una strategia che la responsabile della ricerca, Donatella Marazziti – definisce di sopravvivenza, perché nella fase dell’innamoramento lo stare insieme, dunque il venirsi incontro viene considerato la maggiore priorità. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno analizzato 12 uomini e altrettante donne innamorati, seguiti per i primi sei mesi della relazione e messi a confronto con altri 24 volontari, di entrambi i sessi, che erano single oppure avevano un rapporto di lunga durata o stabile. Un’altra osservazione riguarda l’ormone dello stress, i cui livelli per gli innamorati, a prescindere dal sesso, aumentano. Come a dire che l’inizio di una relazione è ugualmente stressante per uomini e donne.
Amore e biologia
Non si tratta del resto del primo studio sull’argomento. La stessa equipe nel 1999 si era dedicata a un altro luogo comune amoroso, ossia l’amore fa impazzire? Per giungere alla conclusione che gli innamorati possono definirsi a ragione matti, perché i loro livelli di serotonina, che ha un effetto calmante, precipitano in basso, equiparandoli a chi è affetto da disordine ossessivo-compulsivo. Si spiegherebbero in questo modo le gelosie eccessive e quasi patologiche. Uno studio che era valso agli autori il conferimento dell’IgNobel per la chimica nel 2000, l’ironico riconoscimento che va ogni anno alle ricerche più improbabili in campo scientifico. Ma anche i ricercatori dell’University College di Londra non sono stati da meno. Anche gli studiosi inglesi, infatti, si sono soffermati a indagare le vie del cuore su base biologica. L’ipotesi? I circuiti neurali del cervello durante l’innamoramento si modificherebbero in modo da fare vedere tutto in rosa e non rendere palesi i difetti e gli errori della dolce metà. Mancava solo il suggello scientifico, l’uomo innamorato rincitrullisce ma è bello così o forse no?
29 mag 2006
UOMO PREDA
Katie Holmes
Per prima cosa voglio far mettere il cuore in pace a tutti gli uomini ILLUSI: se una donna non è interessata a voi da subito, non lo sarà mai più. Le donne sono più rapide nello scegliere il compagno. Una donna impiega 30 secondi per scegliere un uomo. Per una donna, se non esiste l'amore, c'è solo la NOIA, come dice Califano in una delle sue più celebri canzoni. La donna è un essere complicato e questo spiega tante cose. Ho notato come le donne facciano di tutto per conquistare noi uomini. Le donne interessate ad un uomo non mollano mai la presa. Le puoi anche mandare a fare un giro, ma sono sempre lì, con il loro sorrisetto e sanno che prima o poi, ti faranno cadere in tentazione. Le donne sono provocatrici professioniste! Immagino le mille chiacchiere fra donne solo perchè l'uomo che interessa a loro, le ha salutate 10 secondi dopo aver salutato l'amica. Concludo dicendo che se una donna è interessata ad un uomo, quell'uomo è condannato a subire continue provocazioni fino a dover cedere.
27 mag 2006
SALVATORE CUFFARO
26 mag 2006
23 mag 2006
IL SUCCESSO NELLA VITA
Il successo è raggiunto solo dal 5% della popolazione mondiale, stando alle solite statistiche. Avere successo è un pò come essere ossessionati da qualcosa che si vuole raggiungere ad ogni costo. C'è chi segue la strada del successo, una strada ripida e tortuosa. L'immagine giusta è quella dello scalatore che sale usando tutte le proprie energie fino alla cima della montagna, per poi godere del bellissimo panorama. Chi vuole avere successo, deve per forza scalare la ripida salita e non mollare mai.
22 mag 2006
STIPENDI DEI POLITICI
Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135,00 al mese. Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 al mese
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese
(generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro
2.900,00 al mese
2.900,00 al mese
INDENNITA' DI CARICA
(da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
(da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
TUTTI ESENTASSE +
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis FS gratis
AEREO DI STATO gratisAMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato
e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).
e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).
Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera.
(Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta
sempre al suo servizio) La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino
Euro 2.215,00 al MINUTO
Euro 2.215,00 al MINUTO
Si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia
rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani.
rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani.
20 mag 2006
IL PONTE DI PADERNO DUGNANO
La vista che offre il ponte di Paderno Dugnano è mozza fiato! Un ponte in solido acciaio costruito nel verde delle rigogliose terre bergamasche. L'altezza è di circa un centinaio di metri. Ai piedi della mastodontica costruzione, scorre il torrente di Seveso. Se passate da quelle parti, vale la pena fermarsi per osservare lo splendido panorama.
19 mag 2006
BUON SENSO E NORMALITA'
Il buon senso e la normalità, non sono affatto cose dei nostri tempi. Giungo a questa conclusione dopo aver fatto un'analisi degli avvenimenti di tutti i giorni. Dove sono i finiti i nostri laureati? Molti sono scappati all'estero ma quelli che sono rimasti lavorano nei grandi magazzini. I contratti di lavoro INDETERMINATI?. Non si sente più parlare di domeniche a piedi come mai? Forse non c'è più lo smog? Mentre la benzina continua ad aumentare, i nostri militari in missione di pace all'estero cotinuano a morire, il nostro calcio sgauzza nella merda, l'unica buona notizia che abbiamo voglia di ripartire. Siamo gli unici in Europa che paghiamo ancora la ricarica del telefonino, cose da pazzi!
DOPO LA LEGGE SULLA PIRATERIA, 4 ANNI DI GALERA A CHI SCARICA DALLA RETE MATERIALE VIDEO E AUDIO, ADESSO SE PARCHEGGI IN DOPPIA FILA, RISCHI DI ESSERE INCRIMINATO PER VIOLENZA !
18 mag 2006
PER LUCIO
Dovete sapere che Lucio (questo è il suo soprannome) dottore in chimica industriale, mi ha chiesto di pubblicare una fotografia di donne seminude sul mio blog, giusto per rallegrarlo un pò. In questo periodo tratto argomenti come la politica, noiosi secondo lui. Visto che ritengo Lucio uno dei lettori più assidui del mio blog, ho deciso di accontentarlo. Spero che ce ne siano abbastanza per te caro Lucio.
PER CHI NON CI VEDESSE BENE, PUO' CLICCARE SULLA FOTO PER INGRANDIRLA.
BUONA VISIONE
17 mag 2006
GOVERNO
GOVERNO, LA LISTA COMPLETA
Questa la composizione del secondo Governo Prodi
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Romano Prodi.
VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO:
Massimo D'Alema.Francesco Rutelli.
MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO:
Vannino Chiti (Riforme),
Luigi Nicolais (Funzione Pubblica),
Linda Lanzillotta (Affari Regionali),
Emma Bonino (Rapporti con l'Europa),
Giulio Santagata (Attuazione del Programma),
Barbara Pollastrini (Pari Oportunità),
Giovanna Melandri (Politiche giovanili e Sport)
Rosy Bindi (Famiglia).
MINISTRI CON PORTAFOGLIO:
Affari Esteri: Massimo D'Alema.
Beni Culturali e Turismo: Francesco Rutelli.
Interno: Giuliano Amato.
Giustizia: Clemente Mastella.
Difesa: Arturo Parisi.
Economia e Finanze: Tommaso Padoa Schioppa.
Sviluppo Economico: Pierluigi Bersani.
Infrastrutture: Antonio Di Pietro.
Politiche Agricole e Forestali: Paolo De Castro.
Istruzione: Beppe Fioroni.
Salute: Livia Turco.
Comunicazioni: Paolo Gentiloni.
Università e Ricerca: Fabio Mussi.
Lavoro: Cesare Damiano.
Solidarietà Sociale: Paolo Ferrero.
Ambiente e Tutela del Territorio: Alfonso Pecoraro Scanio.
Trasporti: Alessandro Bianchi.
Questa la composizione del secondo Governo Prodi
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:
Romano Prodi.
VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO:
Massimo D'Alema.Francesco Rutelli.
MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO:
Vannino Chiti (Riforme),
Luigi Nicolais (Funzione Pubblica),
Linda Lanzillotta (Affari Regionali),
Emma Bonino (Rapporti con l'Europa),
Giulio Santagata (Attuazione del Programma),
Barbara Pollastrini (Pari Oportunità),
Giovanna Melandri (Politiche giovanili e Sport)
Rosy Bindi (Famiglia).
MINISTRI CON PORTAFOGLIO:
Affari Esteri: Massimo D'Alema.
Beni Culturali e Turismo: Francesco Rutelli.
Interno: Giuliano Amato.
Giustizia: Clemente Mastella.
Difesa: Arturo Parisi.
Economia e Finanze: Tommaso Padoa Schioppa.
Sviluppo Economico: Pierluigi Bersani.
Infrastrutture: Antonio Di Pietro.
Politiche Agricole e Forestali: Paolo De Castro.
Istruzione: Beppe Fioroni.
Salute: Livia Turco.
Comunicazioni: Paolo Gentiloni.
Università e Ricerca: Fabio Mussi.
Lavoro: Cesare Damiano.
Solidarietà Sociale: Paolo Ferrero.
Ambiente e Tutela del Territorio: Alfonso Pecoraro Scanio.
Trasporti: Alessandro Bianchi.
16 mag 2006
LA MIA CARA JUVENTUS
CARA JUVENTUS
I TUOI TIFOSI VOGLIONO UN CALCIO PULITO, LO VOGLIONO PERCHE' TI AMANO DAVVERO.
FAI IN MODO DI NON DELUDERLI.
Da parte di un tuo ammiratore
14 mag 2006
RITA BORSELLINO
Votare è un diritto-dovere, ma ritengo che sia profondamente NON giusto votare per la MAFIA. Siciliani guardatevi questo sito poi decidete con calma per chi dovrà rappresentarvi.
http://www.disonorevoli.it/
http://www.disonorevoli.it/
13 mag 2006
GIUSTIZIA TELEVISIVA
questa è la sentenza pronunciata dal tribunale di Milano contro Vanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile; condannato anche Francesco Campana, convivente della Marchi, a quattro anni di carcere.
«Uno sproposito, faremo appello» dice il loro avvocato, Liborio Cataliotti;
anche se i giudici hanno fatto ai tre imputati uno sconto rispetto a quanto aveva chiesto il pm, Gaetano Ruta:
12 anni per la Marchi, 13 per Nobile e 7 per Campana. Uno sconto che si spiega con l’assoluzione da una serie di episodi (venti su un totale di 140), la caduta di alcune aggravanti, il riconoscimento della continuazione dei reati. Personalmente ritengo giusto che le teleimbonitrici Vanna Marchi e figlia abbiano avuto una pena degna del loro schifoso operato ma non capisco perchè i reati dei politici siano stati trattatti con maggior leggerezza dalle autorità.
11 mag 2006
UN ARGOMENTO ALLEGRO: LA MORTE
Il titolo è ironico, ma chi può dirlo? Nessuno è in grado di dire cosa ci sia dopo la morte di un essere vivente. Cercherò di non rendere l'argomento pesante e per questo posso dire che la morte fa parte di noi, come il sorriso. Il dramma è che la società odierna che non ci prepara alla morte, ma bensì ci toglie il senso della vita. Ricordo la gioia di mia nonna, la sua solarità, la sua voglia di vivere, ma anche la gioia che aveva di morire. La morte è una indiscutibile conseguenza della vita di ognuno di noi ed è stupido averne paura quanto è stupido non viverla bene. Credo che da vivi non si debba pensare troppo alla morte ma solo esserne consapevoli...altrimenti quando saremo morti non faremo altro che rimpiangere la vita.
10 mag 2006
UNIVERSITA'
L'università italiana svende Dottori di ogni tipo. Molti laureati esausti della situazione, scappano all'estero dove vengono meglio accolti e meglio retribuiti. Ma se ognuno lavorasse a casa propria? Non ho mai visto un tedesco lavorare in Italia, come mai? Tempo fa ho conosciuto un ragazzo tedesco di origini italiane che studiava ingegneria in Germania. Mi diceva che studiava e seguiva i corsi al mattino e nel pomeriggio lavorava alla Mercedes e non al call center come succede agli studenti in Italia. In Germania è una prassi studiare e lavorare in un posto dignitoso in Italia è un PRIVILEGIO dei pochi figli di professori o raccomandadati dai Baroni.
9 mag 2006
A TUTTI GLI STUDENTI
Altro che lavorare, studiare costa molta fatica. Molti pensano che studiare sia una cosa facile e che non sia pesante solo perchè si sta seduti tutto il giorno a leggere e scrivere. Certo che la maggior parte di quelli che hanno fatto l'università, non la pensano proprio così. Studiare è la cosa più innaturale del mondo e poi non becchi un soldo, anzi devi sborsarne tanti di soldi fra tasse e libri. Ma ci sono tanti che non hanno studiato, che pensano comunque che lavorare sia più pesante di studiare, facendo il classico esempio del muratore...
Solo due conti per smentire i classici luoghi comuni, uno che studia da quando ha 14 anni fino a 30 anni, senza mai lavorare, spenderà per studiare da 15000 a 30000 euro, mentre chi inizia a lavorare, guadagnerà da 120000 a 200000 euro mediamente. Quindi la stanchezza fisica è ben ripagata. Poi vorrei sfatare un altro classico luogo comune che dà molto fastidio a chi ha speso la propria vita con i libri in mano, è quella che i laureati non capiscono niente...mi piacerebbe sapere cosa sanno più dei laureati, chi non ha mai letto un libro. Da non trascurare l'aspetto psicologico di chi studia e cioè di perenne frustrazione, perchè il tempo passa e il sogno di prendere uno stipendio è sempre più lontano. In conclusione per voi che non avete studiato, rispettate chi lo ha fatto, perchè vi garantisco che si sono fatti un mazzo tanto!
6 mag 2006
COMUNIONE E LIBERAZIONE
PREMESSA: io non faccio parte di comunione e liberazione, ma sono un semplice cristiano non praticante.
Rispetto questo MOVIMENTO e le persone che vi fanno parte (non ci trovo niente di male), ma non capisco che differenza ci sia fra la religione cosiddetta normale e la SETTA di comunione e liberazione. Perchè una differenza esiste fra noi e loro. Uomini e donne sono tutti uguali davanti a Dio (almeno io la penso così ), ognuno di noi può sbagliare e condurre una vita da mafioso incallito, ma anche lui è figlio di Dio, stando alle sacre scritture. Secondo me, ognuno di noi DEVE essere libero di entrare in una qualsiasi chiesa, inginocchiarsi e nella solitudine interiore rendersi conto della propria vita davanti a un Dio uguale per tutti. Ogni uomo prima o poi deve fare i conti con se stesso e con un Dio. Sento spesso parlare di CL come di qualcosa di straordinario... forse sono solo le persone che vi fanno parte ad essere straordinarie, ma non credo che basti appartenere al movimento per essere migliori (VEDI FORMIGONI). Allora perchè rendere la religione simile alla politica?
Sentivo parlare dei ragazzi di CL: uno chiedeva all'altro se fosse del MOVIMENTO, ma quale movimento? Io quando incontro una persona, le chiedo solo come si chiama e se ha voglia di parlare con me e non tutta la sua vita pregressa fino a quel momento.
CERCHERO' DI CONOSCERE E DI NON GIUDICARE
Il sito è questo:
2 mag 2006
I CINESI LAVORANO TROPPO
L'IPERCAPITALISMO cinese porterà allo sfinimento i suoi operatori. Avete capito bene in Cina non c'è più il comunismo SVEGLIATEVI! Esiste un partito comunista ma è solo una facciata. La Cina è la prima potenza economica, ma credo che se non darà dignità ai propri lavoratori diventerà l'ultima di tutte. Lo sviluppo incontrollato aumenta le malattie nelle zone industriali della Cina. Un futuro insostenibile . Chi cresce in fretta, muore anche in fretta.
1 mag 2006
IL CRIMINE NON PAGA
Le motivazioni con cui il fondatore di Forza Italia è stato condannato a 9 anni per associazione mafiosa. Dell'Utri, la sentenza dei giudici"Tramite tra mafia e Berlusconi""Consapevole e volontario contributo al rafforzamento di Cosa nostra"
Il senatore di Forza ItaliaMarcello Dell'Utri ROMA - La sentenza della condanna di Marcello Dell'Utri, esponente di spicco di Forza Italia, non usa mezzi termini. Per i giudici il comportamento tenuto dal senatore forzista "ha rafforzato Cosa nostra" e la sua condotta è stata quella "di tramite tra gli interessi della mafia e quelli di Berlusconi". Su questo punto ruotano le motivazioni della sentenza con la quale i giudici del tribunale di Palermo hanno inflitto lo scorso dicembre nove anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa a Marcello Dell'Utri. Il collegio scrive che "la pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici". Le motivazioni (1.768 pagine) sono state depositate oggi dai giudici della seconda sezione del tribunale presieduta da Leonardo Guarnotta (giudici estensori Gabriella Di Marco e Giuseppe Sgadari). A sette mesi e due giorni dalla lettura del dispositivo di sentenza nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli, il collegio ricostruisce il dibattimento, in cui sono stati raccolti elementi probatori che hanno consentito di far luce su diversi episodi tra cui la posizione assunta dal parlamentare "nei confronti di esponenti di Cosa nostra, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate, Teresi, oltre a Mangano e Cinà), sul suo ruolo di costante mediazione tra Cosa Nostra e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo Fininvest".
Il senatore in una nota dice che "da una sommaria lettura della sentenza, mi sembra di poter affermare che nonostante sette mesi impiegati dal Tribunale per scrivere le motivazioni, non si è andati oltre un acritico accoglimento delle tesi accusatorie. Tutta la mia vita di formazione, di famiglia e di lavoro - aggiunge - dimostra il contrario di ciò che vorrebbero provare 1.800 pagine inutilmente ripetitive". I giudici spiegano in 18 capitoli delle motivazioni che l'indagine dibattimentale ha avuto come oggetto fatti, episodi e avvenimenti svolti nell'arco di quasi un trentennio, e cioè dai primissimi anni Settanta sino alla fine del '98, quando il dibattimento era in corso da circa un anno, e ha esplorato le condotte tenute da Dell'Utri e dal coimputato Gaetano Cinà, anche lui condannato lo scorso dicembre. E' stato analizzato l'evolversi della carriera di Dell'Utri: da giovane laureato in giurisprudenza "a modesto ma ambizioso impiegato di un istituto di credito di un piccolo paese della provincia di Palermo" e a collaboratore "dell'amico Silvio Berlusconi (sirena al cui richiamo non aveva saputo resistere rinunciando ad un sicuro posto in banca e allontanandosi definitivamente dalla natia Palermo)". Poi ad amministratore di una impresa in stato di decozione, del gruppo facente capo a Filippo Alberto Rapisarda "con il quale ha intrattenuto, per sua stessa ammissione, un rapporto di amore-odio". E ancora: ideatore e creatore "della fortunata concessionaria di pubblicità Publitalia, polmone finanziario della Fininvest", organizzatore "del nascente movimento politico denominato Forza Italia", e deputato nazionale nel 1996, parlamentare europeo nel 1999 e, infine, senatore nel 2001. Il collegio si sofferma sulla "funzione di 'garanzia'" svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona, adoperandosi per l'assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di Arcore dello stesso Berlusconi, quale "responsabilè e non come mero stalliere, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi di Palermo (e, anzi, proprio per tale sua qualità), ottenendo l'avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Girolamo Teresi, all'epoca due degli uomini d'onore più importanti di Cosa nostra a Palermo". Il Tribunale ritiene, infine, che il pentito Giovanni Brusca non abbia voluto fornire "uno spontaneo e leale contributo all'accertamento della verità, sostanzialmente cercando di consegnare alle parti processuali elementi di valutazione nell'uno e nell'altro senso, evitando di accusare direttamente l'imputato, pur indicando parecchi dati utili al pm, aiutando la difesa ma alzando pericolosamente il tiro molto in alto, alludendo pesantemente a contatti diretti tra Mangano e Berlusconi nel 1994 ed indiretti tra quest'ultimo ed amici del boss di Porta Nuova". Il collegio conclude dicendo: "Non è dato sapere quale sia stato il motivo di questo atteggiamento del collaborante; sta di fatto che il Collegio, a fronte di tutte le risultanze probatorie acquisite, non ritiene di poter considerare le dichiarazioni di Giovanni Brusca come un valido ed affidabile contributo alle tesi in difesa del senatore Marcello Dell'Utri". (13 luglio 2005)
Il senatore di Forza ItaliaMarcello Dell'Utri ROMA - La sentenza della condanna di Marcello Dell'Utri, esponente di spicco di Forza Italia, non usa mezzi termini. Per i giudici il comportamento tenuto dal senatore forzista "ha rafforzato Cosa nostra" e la sua condotta è stata quella "di tramite tra gli interessi della mafia e quelli di Berlusconi". Su questo punto ruotano le motivazioni della sentenza con la quale i giudici del tribunale di Palermo hanno inflitto lo scorso dicembre nove anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa a Marcello Dell'Utri. Il collegio scrive che "la pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici". Le motivazioni (1.768 pagine) sono state depositate oggi dai giudici della seconda sezione del tribunale presieduta da Leonardo Guarnotta (giudici estensori Gabriella Di Marco e Giuseppe Sgadari). A sette mesi e due giorni dalla lettura del dispositivo di sentenza nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli, il collegio ricostruisce il dibattimento, in cui sono stati raccolti elementi probatori che hanno consentito di far luce su diversi episodi tra cui la posizione assunta dal parlamentare "nei confronti di esponenti di Cosa nostra, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate, Teresi, oltre a Mangano e Cinà), sul suo ruolo di costante mediazione tra Cosa Nostra e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo Fininvest".
Il senatore in una nota dice che "da una sommaria lettura della sentenza, mi sembra di poter affermare che nonostante sette mesi impiegati dal Tribunale per scrivere le motivazioni, non si è andati oltre un acritico accoglimento delle tesi accusatorie. Tutta la mia vita di formazione, di famiglia e di lavoro - aggiunge - dimostra il contrario di ciò che vorrebbero provare 1.800 pagine inutilmente ripetitive". I giudici spiegano in 18 capitoli delle motivazioni che l'indagine dibattimentale ha avuto come oggetto fatti, episodi e avvenimenti svolti nell'arco di quasi un trentennio, e cioè dai primissimi anni Settanta sino alla fine del '98, quando il dibattimento era in corso da circa un anno, e ha esplorato le condotte tenute da Dell'Utri e dal coimputato Gaetano Cinà, anche lui condannato lo scorso dicembre. E' stato analizzato l'evolversi della carriera di Dell'Utri: da giovane laureato in giurisprudenza "a modesto ma ambizioso impiegato di un istituto di credito di un piccolo paese della provincia di Palermo" e a collaboratore "dell'amico Silvio Berlusconi (sirena al cui richiamo non aveva saputo resistere rinunciando ad un sicuro posto in banca e allontanandosi definitivamente dalla natia Palermo)". Poi ad amministratore di una impresa in stato di decozione, del gruppo facente capo a Filippo Alberto Rapisarda "con il quale ha intrattenuto, per sua stessa ammissione, un rapporto di amore-odio". E ancora: ideatore e creatore "della fortunata concessionaria di pubblicità Publitalia, polmone finanziario della Fininvest", organizzatore "del nascente movimento politico denominato Forza Italia", e deputato nazionale nel 1996, parlamentare europeo nel 1999 e, infine, senatore nel 2001. Il collegio si sofferma sulla "funzione di 'garanzia'" svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona, adoperandosi per l'assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di Arcore dello stesso Berlusconi, quale "responsabilè e non come mero stalliere, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi di Palermo (e, anzi, proprio per tale sua qualità), ottenendo l'avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Girolamo Teresi, all'epoca due degli uomini d'onore più importanti di Cosa nostra a Palermo". Il Tribunale ritiene, infine, che il pentito Giovanni Brusca non abbia voluto fornire "uno spontaneo e leale contributo all'accertamento della verità, sostanzialmente cercando di consegnare alle parti processuali elementi di valutazione nell'uno e nell'altro senso, evitando di accusare direttamente l'imputato, pur indicando parecchi dati utili al pm, aiutando la difesa ma alzando pericolosamente il tiro molto in alto, alludendo pesantemente a contatti diretti tra Mangano e Berlusconi nel 1994 ed indiretti tra quest'ultimo ed amici del boss di Porta Nuova". Il collegio conclude dicendo: "Non è dato sapere quale sia stato il motivo di questo atteggiamento del collaborante; sta di fatto che il Collegio, a fronte di tutte le risultanze probatorie acquisite, non ritiene di poter considerare le dichiarazioni di Giovanni Brusca come un valido ed affidabile contributo alle tesi in difesa del senatore Marcello Dell'Utri". (13 luglio 2005)
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