1 ott 2007
13 set 2007
25 ago 2007
18 lug 2007
CHIMICA E DINTORNI
11 lug 2007
CI SIAMO!
9 lug 2007
4 lug 2007
UN'INIZIATIVA BIZZARRA
28 giu 2007
LA DONNA DEL MISTERO
24 giu 2007
LA LIBERTA'
23 giu 2007
STORIE DI TUTTI I GIORNI
Riccardo Fogli
R.Fogli - G.Morra - M.Fabrizio
(1982)
Storie di tutti i giorni vecchi discorsi sempre da fare
20 giu 2007
15 giu 2007
IL VOLTO DELL'IPOCRISIA
11 giu 2007
DANTE ALIGHIERI
9 giu 2007
1 giu 2007
VITA E DINTORNI
26 mag 2007
POLITICA
PIACERE DI SERVIRE ovviamente con lo stipendio da 20000 euro al mese!!
POLITICI AVETE CAPITO?
23 mag 2007
NON ME LO SO SPIEGARE
20 mag 2007
INCREDIBILE
6 mag 2007
DICO
Nascono i Dico, così il ddl del Governo
14 articoli, i conviventi anche dello stesso sesso
09/02/2007
Roma, 8 feb. (APCom) - Quattordici articoli in quattro paginette per disciplinare i "diritti e i doveri delle persone stabilmente conviventi", dall'ambito di applicazione alle esclusioni, fino alle sanzioni e ai diritti successori. E' il ddl approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che introduce in Italia i Dico: i diritti dei conviventi, nuovo istituto dell'ordinamento civile del nostro Paese. E prima possibilità per le coppie gay di vedersi riconosciuti diritti in virtù del loro legame affettivo.
I SOGGETTI DEI DICOI Dico - si legge nel testo approvato dal Cdm - possono essere stipulati solo da "due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta entro il secondo grado, affinità in linea retta entro il secondo grado, adozione, affiliazione, tutela, curatela o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti, dei doveri e delle facoltà stabiliti dalla presente legge".
AMBITO E MODALITA' DI APPLICAZIONELa convivenza, spiega il testo, "è provata dalle risultanze anagrafiche in conformità agli articoli 4, 13 comma 1 lettera b), 21 e 33 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, secondo le modalità stabilite nel medesimo decreto per l'iscrizione, il mutamento o la cancellazione. E' fatta salva la prova contraria sulla sussistenza degli elementi di cui al comma 1 e delle cause di esclusione di cui all'articolo 2. Chiunque ne abbia interesse può fornire la prova che la convivenza è iniziata successivamente o è terminata in data diversa rispetto alle risultanze anagrafiche".
Qualora la dichiarazione all'ufficio di anagrafe "non sia resa contestualmente da entrambi i conviventi, il convivente che l'ha resa ha l'onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente; la mancata comunicazione preclude la possibilità di utilizzare le risultanze anagrafiche a fini probatori ai sensi della presente legge". Naturalmente, condizione per potere esercitare dei diritti e delle facoltà previsti dalla presente legge è "l'attualità della convivenza".Le disposizioni previste dal provvedimento, inoltre, "si applicano anche all'anagrafe degli italiani residenti all'estero". E, "ai fini della presente legge i soggetti di cui al comma 1 sono definiti 'conviventi'".
1 mag 2007
APPELLO
Segnatevi su un foglietto i nomi dei politici che vogliono imbavagliare la libertà di parola e alle prossime ELEZIONI andatevelo a rileggere. Con il cazzo che li voto ancora!
30 apr 2007
FOBIA SOCIALE
La fobia sociale compare, per la prima volta, soprattutto nei giovani, nel 95% dei casi prima dei venti anni di età, e, in media, fra i 15 e i 16 anni.Essa tende, poi, a cronicizzarsi o a riproporsi nell’età adulta.La comparsa nell’età adolescenziale comporta devastanti problemi relativi allo sviluppo della personalità del giovane, condizionandone profondamente il futuro scolastico, professionale e sociale.
Nella maggioranza dei casi (circa l'80%) i sintomi della fobia sociale precedono altri tipi di disordini suggerendo che questa favorisca condizioni di comorbidità.Infatti é stato dimostrato che la fobia sociale é il disordine primario che ha preceduto:
l’alcolismo (nel 85% dei casi)
l’abuso di droghe (nel 77% dei casi)
la depressione
27 apr 2007
L'IMPRENDITORE
25 apr 2007
18 apr 2007
MALINCONIA
ha la luce calda e rossa di un tramonto
sembra quasi la felicità,
e si ferma un attimo a consolare il pianto
e perdersi tra le dune del deserto tra le onde in mare aperto
nella luce calda e rossa di un tramonto
sembra quasi la felicità
e si ferma un attimo a consolare il pianto di un amore ferito che non vuole morire mai
11 apr 2007
9 apr 2007
7 apr 2007
UNA MOTO CON TRE RUOTE
1 apr 2007
LO STIPENDIO
24 mar 2007
VODAFONE
LA TERRA DEI CACHI
18 mar 2007
15 mar 2007
ANALISI 2
11 mar 2007
HENDRIX
http://www.youtube.com/watch?v=5hSW67ySCio
10 mar 2007
STUPIDO HOTEL
Ora che sono Ora che sono qui
In questo stupido stupido hotel
E non sei qui con me.
Tutto mi sembra inutile
tutto mi sembra com'è
Farmi la barba o uccidere
Che differenza c'è?
Hai già pronto il piano di recupero
Io vado preso, vado preso e hai sempre ragione tu
Per il mio limite
Io non so stare solo
Vivere insieme a me
Basta aspettarmi uscire...
E prendermi con sé
Credi che sia facile
Credi che sia semplice
Vai a farti fottere
Credi che sia
Una storia semplice
Cielo senza nuvole
Un amore utile
Sempre alla ricerca DOV'E'??Uhò dov'è? Fin là!! Dov'è?...uh! dov'è...
Questa felicità!
Ora che sono Ora che sono qui
Nel supermarket di questo stupido stupido hotel
E tu non sei qui con me
Tutto mi sembra inutile
Tutto mi sembra com'è...telefonarti o uccidere
Che differenza c'è...basta che sia facilebasta che sia semplicebasta farsi fotterebasta che sia
Una storia semplice
Cielo senza nuvole
Un amore utile
Sempre alla ricerca DOV'E'??Uhò dov'è? Fin là!! Dov'è?...uh! dov'è...
Questa felicità!!...Dov'è?...uh! dov'é... Fin là!!Dov'è?...uh! dov'é... Fin là!!Dov'è?...uh! dov'è...Questa felicità!!....DOV'E'??
8 mar 2007
MAI PIU' INCEDENTI STRADALI
7 mar 2007
6 mar 2007
LAVORO
SALUTI TUTTI
4 mar 2007
LA FINE DEL MILLENNIO
Testo della canzone
26 feb 2007
25 feb 2007
24 feb 2007
LUPO DE LUPIS
18 feb 2007
SISTEMA OPERATIVO GRATIS
http://www.ubuntu-it.org/
17 feb 2007
16 feb 2007
LA PARANOIA
15 feb 2007
LA TERRA DEI CACHI
14 feb 2007
BRIGATE ROSSE
13 feb 2007
IL FUOCO
12 feb 2007
CENTRO STORICO
11 feb 2007
IN SALA POSA
10 feb 2007
ALLEGRIA, ALLEGRIA!
9 feb 2007
BUON UMORE
7 feb 2007
ALLEGRIA!
6 feb 2007
LA VIOLENZA
5 feb 2007
3 feb 2007
COLLOQUIO DI LAVORO
IO NON SONO NAZISTA MA GLI ADDETTI ALLA SELEZIONE DEL PERSONALE. . .
Il colloquio di lavoro è la fase centrale e determinante della selezione del personale in cui hai l’opportunità di illustrare e valorizzare le tue competenze per far capire di essere un buon candidato (e magari il migliore) per ricoprire il profilo per cui ti candidi.
Il colloquio è un momento carico di tensione non solo per te ma anche per il selezionatore. Infatti chi ti sta di fronte ha l’arduo compito di raccogliere una serie di informazioni che gli permettano di formulare un giudizio preciso su di te, e stabilire se sei il candidato “giusto” per quel lavoro. Sbagliare significa assumere la persona sbagliata con tutti i relativi problemi che questo comporta: perdita di tempo, denaro, produttività, ecc. La sua mente quindi è assillata da una serie di domande che necessitano di risposte precise ed esaurienti:
1) Come si inserisce questo candidato nell’azienda e nel suo gruppo di lavoro?
2) Ha doti di flessibilità, serietà, concretezza, impegno, apertura mentale, capacità di motivare gli altri e di sdrammatizzare i problemi?
3) Legherà con i suoi colleghi e i suoi superiori?
4) È motivato per questo lavoro?
5) Quanto sembra desiderarlo?
6) Potrà portare nuovi stimoli, positività, dinamismo, intelligenza ed energia nell’ufficio (reparto, gruppo, settore) al quale verrebbe destinato?
7) Manifesta un sincero interesse ed entusiasmo per l’azienda, per quello che facciamo e per quello che vogliamo fare in futuro?
8) Gli possono piacere le sfide, anche impegnative, che l’azienda affronta per giungere ai risultati previsti?
9) Possiede la professionalità e le competenze per svolgere al meglio i compiti assegnati?
10) È probabile che resti a lavorare per l’azienda o se ne andrà alla prima occasione?
11) Desidera questo posto solo per denaro?
12) Ha un aspetto gradevole? (dove “aspetto gradevole” non vuol dire “bella presenza” ma presentarsi in ordine e con la maggiore naturalezza possibile. Significa vestirsi pettinarsi, radersi, profumarsi come si farebbe per andare a quel lavoro, senza esagerazioni e affettazioni)
13) Possiamo permetterci di assumerlo?
Per trovare risposta a questi dubbi, il selezionatore ti formulerà una serie più o meno ampia di domande a cui dovrai rispondere in modo chiaro, esauriente e preciso.
Ricorda che i tuoi obiettivi nel colloquio sono:
14) mostrare una motivazione genuina alla posizione offerta;
15) presentare la tua persona e la tua professionalità;
16) mettere in risalto i tuoi punti di forza che ti rendono adatto alla posizione;
17) suscitare l’interesse del selezionatone affinché prenda in seria considerazione la tua candidatura.
L’unico modo per raggiungere questi obiettivi è prepararsi in modo professionale. Non ce ne sono altri.
La preparazioneLa preparazione al colloquio comincia diversi giorni prima e prevede:
18) la raccolta di quante più informazioni possibili (attraverso la ricerca informativa) sulla società e sulla mansione. Più informato sarai più avrai modo di impressionare il datore: denota interesse, curiosità, competenza e spirito d’iniziativa; la preparazione alle domande del selezionatore. Quello che il datore chiede è prevedibile: riprendi la parte del bilancio delle competenze, preparati le risposte e allenati ad esporle in modo chiaro e sintetico; la definizione di una lista di domande che desideri porre al selezionatore. Il colloquio è uno scambio di informazioni in cui anche il candidato ha il diritto e il dovere di porre domande sull’azienda, sul mercato e sulle caratteristiche del profilo da ricoprire. Prepara la lista delle cose che vuoi sapere e ricorda che la qualità delle tue domande serve al selezionatore per valutare quanto sei adeguato per il tipo di lavoro; la preparazione del materiale da portare al colloquio. Prepara tutti i documenti che possono supportare la tua candidatura: curriculum, pubblicazioni, ricerche, ecc.
l’identificazione della sede del colloquio. Perdersi alla ricerca della sede e giungere in ritardo spesso vuol dire giocarsi l’occasione. Fa un sopralluogo qualche giorno prima o utilizza una mappa o parti con largo anticipo, ma arriva puntuale! Decidere cosa indossare: la prima impressione è molto importante e il modo in cui ti vesti ha un forte impatto. Non ci sono regole generali se non quello di indossare abiti sobri e adatti alla società e al ruolo che vuoi ricoprire (evita qualsiasi eccentricità).
L’atteggiamento generaleDi seguito riportiamo alcuni punti importanti da tenere presente durante il colloquio: ricordati che sei lì per offrire qualcosa (in cambio dello stipendio), e non per elemosinare il lavoro che ti possono offrire. Cerca di tenere sempre in mente questa semplice e nobile verità: è sorprendente sentire quotidianamente come imprenditori, direttori ecc. rimangono favorevolmente colpiti da un atteggiamento propositivo rispetto ad un atteggiamento del tipo “qualsiasi cosa mi chiediate purché mi facciate lavorare”. Basta ricordare che come ti presenti durante il colloquio riflette il modo in cui lavorerai dopo; direttamente collegato alla precedente: attenzione ai primi momenti dei colloquio. Questi danno il tono, il “colore” di tutto il colloquio successivo. Alla tipica domanda “mi parli di Lei” oppure “come mai qui?”, che è volutamente generale per metterti a tuo agio (ma anche per farti scoprire), rispondi brevemente e chiaramente, parlando per non più di 2 minuti alla volta; dopo questi 2 minuti non lasciare mai cadere il silenzio: rivolgiti, gentilmente ma senza timore, al tuo interlocutore. Serve per allentare la tensione (che non esiste solo per te: chiunque seriamente interessato a ricercare un collaboratore ha il timore di non fare la scelta giusta), per mostrare l’atteggiamento aperto e dialogico che è in te, oltre che a farti un’idea più chiara di chi hai davanti. Hai illustrato brevemente chi sei e cosa ti aspetti dal lavoro e da quel posto: bene, chiedi pure se la persona davanti a te è d’accordo, o se quell’impiego ha determinate caratteristiche. Non criticare mai ex datori di lavoro, clienti, fornitori, colleghi: lo farai un giorno anche con la persona che hai davanti?
Esponi il lato positivo anche dei tuoi difetti (“... mi dica, quali sono i suoi lati deboli sul lavoro?”). Se sei ipercritico, rispondi: “Amo il lavoro fatto bene fino in fondo e a volte sono un po’ troppo esigente...”. Se hai bisogno di molta supervisione, puoi affermare “... sono scrupoloso e molto attento alle procedure.”; parla di soldi solo se a) sei ben informato su quanto prevedono i contratti o quella azienda, e b) solo dopo aver “sentito” la possibilità di assunzione; e ovviamente NON mentire, MAI. Un periodo di disoccupazione, una difficoltà in famiglia o negli studi può essere spiegato (non c’è bisogno di giustificarlo) in maniera matura, senza farne scaturire difetti o colpe che riguardano solo te, e il tuo passato. Si parla sempre, relativamente al colloquio di lavoro, dell’atteggiamento non verbale, di come si gesticola, di come si incrociano le braccia, si accavallano le gambe. Di cose su questo argomento se ne sono scritte parecchie, e forse a sproposito. Sapere intervenire sul proprio comportamento non verbale richiede tempo ed enorme attenzione, e nessuno ti chiede di diventare attore. Fortunatamente, siamo quello che siamo, con il nostro carattere e la nostra personalità, che ci rende unici e particolari, come le risorse che offriamo ad un potenziale datore di lavoro. Sii quindi te stesso, per quanto possibile, ed evita atteggiamenti artefatti. In fondo si tratta di una conversazione tra due persone con l’obiettivo di scoprire se le reciproche aspettative possono incontrarsi. Essere emozionati e tesi è naturale, e il selezionatore lo sa.
Domande tipiche del colloquio di lavoroChi fa il colloquio ha l’obiettivo di scoprire che tipo di persona e di lavoratore sei, nel breve lasso di tempo di circa un’ora. Le domande dovrebbero aiutare il selezionatore o il datore di lavoro a capire una serie di cose su di te che, nel caso tu abbia fatto un buon bilancio delle competenze, ti sono ben chiare e presenti. Il tuo obiettivo deve essere quindi di aiutare il tuo interlocutore a capire chi sei e perché sei la persona “giusta” per ricoprire il profilo per cui ti candidi. È impossibile prepararsi a tutte le potenziali domande che un selezionatore può porti, ma considera che molte di esse, sebbene formulate in modo diverso, cercano di raccogliere lo stesso tipo di informazioni. Riprendi l’autovalutazione, preparati un repertorio dei tuoi punti di forza (conoscenze, capacità, qualità personali) con esempi concreti che ne dimostrino il possesso e allenati a comunicarli in modo chiaro e preciso. Questo repertorio ti sarà utile per rispondere anche a domande meno prevedibili. Di seguito comunque riportiamo alcune domande tipiche del colloquio.
Domande personali
A) mi parli di Lei.
C) ci dica quali sono i Suoi principali difetti e le principali qualità?
D) mi descriva una Suo giornata di lavoro tra 5, 10 anni.
F) da quanto tempo cerca lavoro? come mai da così tanto?
G) quale è il Suo lavoro ideale?
H) quali sono le occasioni in cui litiga con le persone, e perché?
I) come prende una decisione importante?
L) di solito che cosa fa la sera? e nel fine settimana?
M) quali programmi TV guarda e perché?
N) quali libri legge?
O) che hobby ha?
Esperienze professionali e formazione
1) riassuma brevemente il Suo curriculum.
2) come ha scelto il corso di studi?
3) come mai è stato bocciato?
5) che materie di studio ha preferito?
6) se ricominciasse, quale corso di studi sceglierebbe?
7) perché sta cercando un altro lavoro?
8) perché ha accettato l’ultimo lavoro?
9) cosa pensa dei Suo attuale datore di lavoro?
10) che cosa pensa dei Suoi colleghi?
11) che cosa Le piaceva di più e cosa di meno nel Suo impiego precedente? e in quello attuale?
12) mi parli del Suo peggiore e del Suo migliore datore di lavoro?
Lavoro proposto
1) che cosa pensa di questo lavoro?
2) perché si è candidato?
3) cosa conosce della nostra azienda?
4) quale è l’immagine pubblica della nostra azienda?
5) mi spieghi le ragioni per le quali dovremmo assumerla.
6) che cosa pensa di avere in più degli altri candidati?
7) non Le sembra di essere carente di esperienza?
8) quanto vuole guadagnare?
9) quanto guadagna ora?
COSA NOSTRA
2 feb 2007
31 gen 2007
30 gen 2007
POLITICA SENZA VERITA'
29 gen 2007
28 gen 2007
27 gen 2007
26 gen 2007
LINGUE
L'italiano è ancora ufficiale, almeno in teoria Il Parlamento europeo ha approvato con 255 voti a favore (125 contrari e 122 astenuti) la proposta della deputata spagnola Ana Palacio Vallelersundi di ammettere 5 "grandi" lingue ufficiali per il Brevetto Comunitario : inglese, francese, tedesco, spagnolo, e italiano. I lobbisti delle ditte internazionali di Bruxelles sono soddisfatti. L'eliminazione delle lingue "minori" e "non scientifiche" come il portoghese , l'olandese e lo svedese farà risparmiare denaro. Inoltre, la scelta simbolica tra cinque grandi lingue permetterà alle ditte europee di usare soltanto l'inglese. Senza tanto rumore La Commissione europea si prepara in silenzio e con diligenza all'ampliamento. Ora si è approvata una nuova riforma del servizio traduzioni ed interpretariato. L'idea è di usare l'inglese - e qualche volta anche il francese - come lingua ponte. I parlamentari europei temono che questo sia il primo passo per l'introduzione dell'inglese come unica lingua di fatto dei lavori dell'Ue. Già ora la traduzione viene a costare 88 milioni di euro all'Ue. Gli Inglesi non parlano altre lingue Presso più del 70% delle maggiori ditte inglesi le segretarie non sono all'altezza di rispondere a semplici domande di clienti in spagnolo o francese. Neanche le ditte "internazionali" se la cavano in altre lingue. Un'indagine svolta dalla ditta inglese "thebigword" che si occupa di lingue ha rilevato che le segretarie staccano spesso il telefono quando sentono una lingua straniera. Ci si chiede se le ditte inglesi non rischiano di perdere clienti o di non acquistarne di nuovi per il fatto di essere convinte che l'inglese è l' unica lingua del commercio ? Le Monde in inglese Arrivano accuse di fuoco alla redazione del quotidiano francese Le Monde dopo che questo, che gli accusatori chiamano "The World", pubblica una nuova rubrica in inglese di 16 pagine per i lettori che amano l'inglese con articoli riportati da The New York Times. Dopo più di 10 anni dalla caduta del muro di Berlino ,"l'Europa ha due monete comunitarie – l'euro e l'inglese -" scrive The Times (che mai e poi mai sarà "Le Temps").
Lo sloveno è in Europa lingua di secondo ordine A dieci anni dall'indipendenza l'Accademia Slovena delle Scienze e delle Arti (SAZU) scopre che l'Ue concederà agli Sloveni gli stessi diritti linguistici degli altri cittadini europei. Ciononostante nel quadro del programma SAPARD, nonostante le proteste, la Slovenia è tenuta a tradurre tutti i documenti e le leggi nazionali in inglese a semplice richiesta della Commissione europea. Agli inizi di aprile l'Accademia ha diffuso una dichiarazione in cui lamenta l'intromissione sempre maggiore dell'inglese nelle espressioni slovene. E' proprio obbligatorio il francese in Francia ? Il francese è lingua obbligatoria per i commercianti in Francia. Diverse leggi, tra queste la legge Toubon del 1994, impongono l'uso del francese verso i clienti. Lentamente l'inglese si infiltra nella repubblica francese. Nel settembre 2001, la Corte Europea di Giustizia ha ammesso l'inglese ("lingua facilmente comprensibile") sulle etichette dovunque nell'Ue. Tra i commercianti e gli operai il francese non è più lingua obbligatoria . Le ditte francesi come la Renault introducono l'inglese per tutti come lingua aziendale. La commissione giuridica chiede cinque lingue La commissione giuridica del Parlamento europeo chiede un regime in cinque lingue per il brevetto comunitario adottando una relazione di consultazione di Ana Palacio (Partido popular, spagnolo). Palacio chiede un regime in cinque lingue, italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Non è sicuro che anche la Germania e la Francia accettino la "soluzione" poiché temono che le ditte scelgano solo l'inglese. Le Nazioni Unite stanno creando una lingua artificiale Nel 1996 le Nazioni Unite hanno progettato un linguaggio informatico per tutti coloro che non comprendono l'inglese : l'UNL (United Network Language), artificiale e basato sull'inglese che dovrà rendere possibile la traduzione da e nelle lingue ufficiali dell'ONU. Mancano però ancora i fondi.
PARERE PERSONALE
Conoscere la lingua inglese è sicuramente una buona cosa ma non è come andare in bicicletta quindi ci si può dimenticare. Eppure siamo alle solite contraddizioni del mondo del lavoro italiano. “ A che livello è il suo inglese?” Classica domanda che ci pongono nelle aziende. Chiunque può imparare a parlare la lingua inglese!!! Parlandola tutti i giorni con persone inglesi. La scoperta dell'acqua calda.
24 gen 2007
MULTE
Multe, gli italiani spericolati al volante
La denuncia arriva dalla Polizia stradale: dall'anno scorso sono aumentate dell'11,5% le multe elevate agli automobilisti nostrani, un milione per eccesso di velocità. Alle quali va aggiunto almeno un altro milione di sanzioni, sempre per eccesso di velocità, elevate da Carabinieri e Polizie locali, portando il totale a una cifra impensabile fino a qualche tempo fa. L'aumento si riscontra soprattutto in autostrada (20%), dove è più difficile essere fermati da una pattuglia, mentre sulle strade statali, regionali e comunali è più modesto (+3,5%). Fine dell'effetto patente a punti? Sembra proprio di si. E anche i sistemi di controllo non sono più un deterrente per gli automobilisti assetati di velocità, che grazie a Internet e ai cartelli sanno bene dove sono piazzati e quindi dove rallentare.
PUNTUALIZZAZIONI:
A quanto ammontano i soldi delle multe?
Chi gestisce i soldi delle multe?
Cosa ne fanno dei soldi delle multe?
Perché ci sono persone che non dovrebbero nemmeno guidare la bicicletta eppure guidano camion ?
Quante aute provocano un incidente viaggiando oltre alla velocità consentita?
Quante auto sono state fermate dopo che l’autovelox riscontrava alte velocità cioè UN PERICOLO per la circolazione?
Vorrei queste risposte e non quelle dell’articolo. Ringrazio i giornalisti.
23 gen 2007
I BIMBI
La buona notizia è che qualche azienda già lo fa però nessuno ne parla. I giornalisti sono troppo impegnati a pubblicare le statistiche.