29 set 2009
23 set 2009
LIBERTA' DI STAMPA
Staffelli-Del Noce, condannato ex direttore Raiuno
ROMA - Ottocento euro di multa per Fabrizio Del Noce, direttore di Raifiction, ritenuto responsabile del reato di lesioni, assoluzione dall'accusa di violenza privata, perché il fatto non sussiste per l'inviato di Striscia la notizia, Valerio Staffelli. Questa la sentenza emessa questa sera dal giudice monocratico di Roma Paola Della Monica dopo due ore di camera di consiglio a conclusione del processo, cominciato nel 2004, sulla lite in diretta tra l'allora direttore di Raiuno e l'inviato del tg satirico di Antonio Ricci che si riferiva a due distinti episodi risalenti al 2003-2004. L'accusa aveva chiesto quattro mesi di reclusione per Valerio Staffelli. I legali di Del Noce, gli avvocati Giandomenico Caiazza e Giuseppe Benedetto, che proporranno appello, avevano chiesto l'assoluzione del proprio assistito perché a loro avviso il direttore di RaiFiction "ha agito per legittima difesa in virtù della violenza privata subita"; nessuna specifica richiesta risarcitoria, rimettendosi al giudice per la valutazione. Gli avvocati Andrea Crighi e Salvatore Piro, difensori di Staffelli, avevano sollecitato l'assoluzione sostenendo che "la petulanza non è violenza privata" e chiesto un risarcimento di 200mila euro.
La lite scoppio' il 30 novembre del 2003, in un ristorante di Roma, per una domanda fatta da Staffelli a Del Noce che gli chiedeva di commentare le dichiarazioni fatte da Paolo Bonolis circa l'esistenza ''di un regime in Rai''. Del Noce evito' di rispondere. Staffelli fu colpito al volto con un microfono che Del Noce gli aveva strappato di mano. Il secondo episodio, il successivo 20 gennaio, quando l'inviato di 'Striscia' falli' un'intervista a proposito della presenza di un disabile in una trasmissione televisiva. Del Noce e' stato condannato anche al pagamento di 8.000 euro di spese processuali e al pagamento di un risarcimento da quantificare in sede civile.
STAFFELLI, VITTORIA PER TUTTI I GIORNALISTI - ''Questa sentenza e' un bene per tutti noi , per tutti i giornalisti: potremo continuare a fare domande senza aver paura di essere picchiati, la richiesta di condanna a quattro mesi di reclusione mi aveva preoccupato perche' se fosse stata accolta sarebbe stata la fine della liberta' di stampa'': cosi' l'inviato di Striscia la Notizia, Valerio Staffelli, ha commentato dal tribunale la sentenza di assoluzione emessa dal giudice monocratico di Roma, nel giorno in cui Striscia la notizia, di cui e' partita ieri la nuova edizione, segna anche un successo i termini di ascolti. Staffelli poi ha sottolineato la lunghezza del procedimento a suo carico: ''Non ero mai stato in un'aula di tribunale rimango a bocca aperta quando penso che sono passati sei anni da quel giorno - ha detto Staffelli - quando con le immagini tv la cosa poteva essere chiarita e risolta subito: non so perche' il processo sia durato tanto, abbiamo speso molti soldi in viaggi, in avvocati e consulenti. Rifarei tutto cio' che ho fatto, non ho alcun ripensamento e credo che questa sentenza sia un buon auspicio per tutti i giornalisti''. Alla domanda su cosa ne pensa, a proposito della liberta' di stampa, sulle querele di Silvio Berlusconi fatte a Repubblica sulle ''dieci domande al premier'', Staffelli ha risposto: ''La nostra politica e' quella di non commentare il lavoro degli altri. Scusate ancora sono molto emozionato''.
La lite scoppio' il 30 novembre del 2003, in un ristorante di Roma, per una domanda fatta da Staffelli a Del Noce che gli chiedeva di commentare le dichiarazioni fatte da Paolo Bonolis circa l'esistenza ''di un regime in Rai''. Del Noce evito' di rispondere. Staffelli fu colpito al volto con un microfono che Del Noce gli aveva strappato di mano. Il secondo episodio, il successivo 20 gennaio, quando l'inviato di 'Striscia' falli' un'intervista a proposito della presenza di un disabile in una trasmissione televisiva. Del Noce e' stato condannato anche al pagamento di 8.000 euro di spese processuali e al pagamento di un risarcimento da quantificare in sede civile.
STAFFELLI, VITTORIA PER TUTTI I GIORNALISTI - ''Questa sentenza e' un bene per tutti noi , per tutti i giornalisti: potremo continuare a fare domande senza aver paura di essere picchiati, la richiesta di condanna a quattro mesi di reclusione mi aveva preoccupato perche' se fosse stata accolta sarebbe stata la fine della liberta' di stampa'': cosi' l'inviato di Striscia la Notizia, Valerio Staffelli, ha commentato dal tribunale la sentenza di assoluzione emessa dal giudice monocratico di Roma, nel giorno in cui Striscia la notizia, di cui e' partita ieri la nuova edizione, segna anche un successo i termini di ascolti. Staffelli poi ha sottolineato la lunghezza del procedimento a suo carico: ''Non ero mai stato in un'aula di tribunale rimango a bocca aperta quando penso che sono passati sei anni da quel giorno - ha detto Staffelli - quando con le immagini tv la cosa poteva essere chiarita e risolta subito: non so perche' il processo sia durato tanto, abbiamo speso molti soldi in viaggi, in avvocati e consulenti. Rifarei tutto cio' che ho fatto, non ho alcun ripensamento e credo che questa sentenza sia un buon auspicio per tutti i giornalisti''. Alla domanda su cosa ne pensa, a proposito della liberta' di stampa, sulle querele di Silvio Berlusconi fatte a Repubblica sulle ''dieci domande al premier'', Staffelli ha risposto: ''La nostra politica e' quella di non commentare il lavoro degli altri. Scusate ancora sono molto emozionato''.
21 set 2009
20 set 2009
19 set 2009
TERREMOTO IN ABRUZZO
Un terremoto previsto. Qualcuno poteva salvarsi invece ci sono state tantissime vittime.
18 set 2009
17 set 2009
LA TELEVISIONE DI REGIME
Non è la prima volta che in questo blog si parla di politica e di politicanti; non è nemmeno la prima volta che si parla di un ritorno al FASCISMO anni 2000, un movimento silenzioso dei soliti POTENTI per mettere sotto la gente comune. Fanno una leggina a loro favore, qualche appalto miliardario all'oscuro da tutti e da tutto e così vanno avanti con una lenta "marcia su Roma" come fece in passato Mussolini. Ora le cose sono cambiate, il mondo è diverso e nessuno accetterebbe il regime ma ciò che accade giorno dopo giorno ci dice proprio il contrario. Notizia degli ultimi giorni bloccano due trasmissioni Rai : Anno Zero e Report. Perchè? Cosa non dobbiamo sapere noi italiani? Ad esempio non dobbiamo sapere le porcate che fanno i politici o semplicemente dobbiamo stare al nostro posto senza fiatare. La TV dovrebbe trasmettere solo verità preconfezionate e sempre a favore del partito FORZA ITALIA e del suo capo.
In un modo o in un altro il giornalista viene messo alla cuccia. Inaccettabile in assoluto.
SI PARLA DI DISDETTA COLLETIVA DAL CANONE RAI... vedremo come andrà a finire
16 set 2009
VACCINARSI OPPURE NO CONTRO A/H1N1?
Farmaci alla stregua delle sigarette? Speriamo di no ma il nesso esiste eccome. Tutti sappiamo che le sigarette fanno male però le industrie continuano a fabbricarle e a venderle tranquillamente in tutto il mondo per interessi economici grandissimi. Gli stessi interessi economici sono fonte di straricchezza da parte della case farmaceutiche. Sono pazzo crederete?
Prendete il nicorette in farmacia o qualsiasi altro prodotto e guardate cosa c'è dentro...sorpresa NICOTINA. Uno che deve smettere di fumare deve resistere alla NICOTINA non somministrarsela. Veniamo al vaccino. Secondo voi essendo la posta in gioco altissima e mi riferisco al guadagno ricavato dalla vendita di farmaci non è possibile che parecchia gente dalla dubbia moralità non faccia CARTE FALSE per impossessarsi di quel malloppone?
Abbiamo imparato a non fidarci più di tanto dei governi ora dobbiamo informarci sempre meglio.
Non mi vaccinerò se non sarà strettamente necessario.
Se volete guardate questi video
www.youtube.com/watch?v=xRCk-HVCz8w
www.youtube.com/watch?v=nYu9ejXZ8Q8
www.youtube.com/watch?v=xRCk-HVCz8w
14 set 2009
IL RITORNO DEL FASCISMO E' VICINO
COMPLIMENTI AI NOSTRI POLITICANTI DA STRAPAZZO,ANDATE A ... !
Una norma «salvava» chi reagiva ai soprusi dei pubblici ufficiali: il decreto Calderoli l'ha eliminata con altre 29 mila
MILANO — Lavorare di lima, suggerirebbe il buon senso quando si interviene sul cristallo degli assetti normativo. E invece, a forza di mulinare allegramente l'accetta per disboscare la giungla di leggi stratificatesi nei decenni, e nella foga di troppo vantare la semplificazione normativa, il governo del ministro «semplificatore» Roberto Calderoli ha semplificato troppo. Così tanto da calare per sbaglio la mannaia, con il decreto legge che ha appena «tagliato» 29mila leggi del 1861-1947, anche su un testo del 1944 senza accorgersi che così priva il cittadino di una garanzia di sistema nell'ordinamento democratico contro gli eccessi arbitrari dei funzionari pubblici: e cioè la norma che esime il cittadino dalle ricadute penali di talune sue reazioni ad atti arbitrari o illegali dell'Autorità pubblica, insomma all'uso scorretto del potere discrezionale dei rappresentanti lo Stato.
Senza più questa manciata di righe, e salvo modifiche entro il 20 febbraio nella conversione del decreto legge n. 200 approvato il 22 dicembre scorso, ciascun cittadino — quello che subisca un fermo per motivi infondati, quello che allo stadio si ritrovi vittima di azioni immotivate delle forze dell'ordine, quello che in piazza veda equivocato il proprio ruolo nel parapiglia di una manifestazione politica, quello che in udienza abbia un acceso confronto con un giudice prepotente — si ritrova più indifeso rispetto a potenziali soprusi di Stato. Nel codice penale, infatti, alcuni articoli puniscono la resistenza o minaccia a pubblico ufficiale (fino a 5 anni); la violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario (fino a 7 anni); l'oltraggio a pubblico ufficiale (fino a 2 anni), a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario (fino a 3 anni), a un magistrato in udienza (fino a 4 anni). Però, grazie all'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale n. 288 del 14 settembre 1944, i cittadini sono esenti da sanzioni «quando il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio o pubblico impiegato» abbia causato la reazione dei cittadini «eccedendo con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni». Norma tutt'altro che desueta, né considerabile (condizione per finire nel trita-leggi varato il 22 dicembre) «estranea ai principi dell'ordinamento giuridico attuale»: non solo è spesso applicata, ma ad esempio la Cassazione l'ha utilizzata nel 2005 per ritenere arbitrario il fermo per accertamenti e l'ammanettamento di una persona infondatamente sospettata d'essersi sottratta alla sorveglianza speciale, poi l'ha di nuovo applicata nel 2006, quindi l'ha trattata nel 2008, senza contare che anche la Consulta l'ha esaminata ancora nel 2007 nell'ordinanza numero 36. Il problema è che il decreto del 22 dicembre, salutato dal ministro Calderoli come una «pulizia legislativa di leggi superate o svuotate di significato dalla legislazione sopravvenuta», ha «ripulito» sbrigativamente anche il testo del 1944, e aperto quindi per sbaglio una falla che nell'ordinamento non trova copertura in qualche altro testo, come invece per fortuna può accadere per l'abrogazione del decreto luogotenenziale n.288 del 1944, che nel codice sostituiva la pena di morte con l'ergastolo, e introduceva le attenuanti generiche. Qui non c'è pericolo, neanche per esercizio di sfizio dialettico, che si considerino la pena di morte ripristinata o le attenuanti scomparse: in un caso la salvezza viene, oltre che dalla Costituzione, dall'abolizione della pena di morte all'art.1 del protocollo addizionale n.6 alla «Convenzione europea dei diritti dell'uomo» (Cedu) ratificato dalla legge n.8 del 2 gennaio 1989; nell'altro caso, soccorrono una legge del 1975 e l'ex Cirielli del 2005.
MILANO — Lavorare di lima, suggerirebbe il buon senso quando si interviene sul cristallo degli assetti normativo. E invece, a forza di mulinare allegramente l'accetta per disboscare la giungla di leggi stratificatesi nei decenni, e nella foga di troppo vantare la semplificazione normativa, il governo del ministro «semplificatore» Roberto Calderoli ha semplificato troppo. Così tanto da calare per sbaglio la mannaia, con il decreto legge che ha appena «tagliato» 29mila leggi del 1861-1947, anche su un testo del 1944 senza accorgersi che così priva il cittadino di una garanzia di sistema nell'ordinamento democratico contro gli eccessi arbitrari dei funzionari pubblici: e cioè la norma che esime il cittadino dalle ricadute penali di talune sue reazioni ad atti arbitrari o illegali dell'Autorità pubblica, insomma all'uso scorretto del potere discrezionale dei rappresentanti lo Stato.
Senza più questa manciata di righe, e salvo modifiche entro il 20 febbraio nella conversione del decreto legge n. 200 approvato il 22 dicembre scorso, ciascun cittadino — quello che subisca un fermo per motivi infondati, quello che allo stadio si ritrovi vittima di azioni immotivate delle forze dell'ordine, quello che in piazza veda equivocato il proprio ruolo nel parapiglia di una manifestazione politica, quello che in udienza abbia un acceso confronto con un giudice prepotente — si ritrova più indifeso rispetto a potenziali soprusi di Stato. Nel codice penale, infatti, alcuni articoli puniscono la resistenza o minaccia a pubblico ufficiale (fino a 5 anni); la violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario (fino a 7 anni); l'oltraggio a pubblico ufficiale (fino a 2 anni), a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario (fino a 3 anni), a un magistrato in udienza (fino a 4 anni). Però, grazie all'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale n. 288 del 14 settembre 1944, i cittadini sono esenti da sanzioni «quando il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio o pubblico impiegato» abbia causato la reazione dei cittadini «eccedendo con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni». Norma tutt'altro che desueta, né considerabile (condizione per finire nel trita-leggi varato il 22 dicembre) «estranea ai principi dell'ordinamento giuridico attuale»: non solo è spesso applicata, ma ad esempio la Cassazione l'ha utilizzata nel 2005 per ritenere arbitrario il fermo per accertamenti e l'ammanettamento di una persona infondatamente sospettata d'essersi sottratta alla sorveglianza speciale, poi l'ha di nuovo applicata nel 2006, quindi l'ha trattata nel 2008, senza contare che anche la Consulta l'ha esaminata ancora nel 2007 nell'ordinanza numero 36. Il problema è che il decreto del 22 dicembre, salutato dal ministro Calderoli come una «pulizia legislativa di leggi superate o svuotate di significato dalla legislazione sopravvenuta», ha «ripulito» sbrigativamente anche il testo del 1944, e aperto quindi per sbaglio una falla che nell'ordinamento non trova copertura in qualche altro testo, come invece per fortuna può accadere per l'abrogazione del decreto luogotenenziale n.288 del 1944, che nel codice sostituiva la pena di morte con l'ergastolo, e introduceva le attenuanti generiche. Qui non c'è pericolo, neanche per esercizio di sfizio dialettico, che si considerino la pena di morte ripristinata o le attenuanti scomparse: in un caso la salvezza viene, oltre che dalla Costituzione, dall'abolizione della pena di morte all'art.1 del protocollo addizionale n.6 alla «Convenzione europea dei diritti dell'uomo» (Cedu) ratificato dalla legge n.8 del 2 gennaio 1989; nell'altro caso, soccorrono una legge del 1975 e l'ex Cirielli del 2005.
Articolo scritto da Luigi Ferrarella
13 set 2009
MAFIA IN PARLAMENTO
Ho trovato un video molto chiaro di come tutte le forze politiche siano sempre d'accordo su tutte le questioni. L'unica forza politica estranea è ITALIA DEI VALORI con Dipietro.
Ricordate sempre : Se qualcuno ti sorride vuol dire che ti ha già fregato
http://www.youtube.com/watch?v=wgz5jJdCXf8
http://www.youtube.com/watch?v=wgz5jJdCXf8
12 set 2009
ADDIO MIKE
Quando una persona famosa muore, le TV parlano a gran voce delle sue gesta in modo sempre molto esagerato. Mi riferisco alla morte di Mike Buongiorno. Certamente un bravo uomo e padre di famiglia. Non credo rappresentasse l'italiano medio come ho sentito dire. Quando morì Corrado sentii davvero la mancanza del vicino di casa, dell'uomo semplice e schietto della televisione italiana. Mike Buongiorno, per me, ha sempre rappresentato la TV commerciale anche quando lavorava in RAI nei primi anni. Con grande rispetto per l'uomo, ma mantenendo sempre la politica sincera del blog, saluto l'americano con allegria. Grazie per averci sempre messo di buon umore con sincerità.
11 set 2009
NO AL NUCLEARE
Si parla ancora una volta del nucleare. E' incredibile come i SOLDI rincoglioniscano la gente che su questa cosa ci andrà a guadagnare. (IL CITTADINO NON CI ANDRA' A GUADAGNARE). Il nucleare NON E' il futuro dell'energia, comunque la centrale, se proprio la volete, costruitevela sotto casa vostra e cercatevi una assicurazione che vi risarcisca del danno in caso di incidente. Non la troverete l'assicurazione. In ogni modo guardatevi il video e provate a riflettere. Riflettete anche sulle centrali nucleari che ci sono in Francia, pensate a Chernobyl ma anche ai vostri figli. Ma se proprio siete menefreghisti di natura provate a pensare a voi stessi, a 1 km da una centrale nucleare in avaria.
http://www.youtube.com/watch?v=PxRsIC9dJiI
9 set 2009
DOPO TANTO TEMPO
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